Carta batte sasso?
Sembrerà impossibile ma oggi possiamo scrivere direttamente su fogli che sembrano di carta, ma che in realtà sono prodotti da polvere di pietra, precisamente il carbonato di calcio, tenuta insieme dal polietilene ad alta intensità.
La carta di pietra è una carta composta principalmente da carbonato di calcio (pietra di scarto, marmo e piastrelle). Il carbonato di calcio in polvere (80%) viene miscelato con polietilene (20%) ad alta densità (HDPE) non tossico per creare delle palline bianche grandi come caramelle. In un processo completamente a secco che non prevede l’uso di acidi, candeggina o acqua, le palline vengono compresse per ottenere un materiale che assomiglia alla carta tradizionale.
È un prodotto resistente allo strappo, riciclabile all’infinito (a differenza delle 7 volte della carta di cellulosa), con minore assorbimento di inchiostro (il 30% in meno) durante la stampa, resistente all’acqua e fotodegradabile. Durante le fasi della lavorazione, inoltre, si risparmia una quantità di energia pari circa al 50% rispetto alla produzione della carta tradizionale o riciclata.
È idrorepellente al 100%. I liquidi, compreso l’olio, non ne alterano la struttura in quanto non contiene fibre di legno che assorbono i liquidi, anche piccole gocce, e deformano il prodotto distruggendo la carta tradizionale in pochi secondi. Ecco perché è così durevole nel tempo.
Non occorrono trattamenti chimici. Nella produzione di carte tradizionali è necessario l’uso di molte sostanze chimiche sia per sbiancare le fibre naturali sia per evitare che la luce scolorisca la carta, come avviene ad esempio per i quotidiani. Per produrre la Stone Paper invece non serve alcun prodotto chimico: i materiali utilizzati sono già bianchi all’origine e il polietilene ad alta densità è incolore.
La Stone Paper unisce i vantaggi della carta, in quanto facilmente stampabile, e della plastica fotodegradabile in quanto si decompone senza inquinare l’ambiente nel giro di 9-12 mesi.
Riassumendo le caratteristiche dell’impatto sull’ambiente:
Basso consumo di acqua. Per produrre 1000 kg di carta tradizionale sono necessari 35000 litri d’acqua, di cui circa 2770 litri vengono consumati senza possibilità di riutilizzo. La produzione di 1000 kg di Stone Paper invece consente di risparmiare la quantità di acqua necessaria a 50 persone per un mese.
Risparmio energetico dell’85%. L’energia che fa risparmiare la carta di pietra equivale al consumo di un anno e mezzo di una famiglia media. Grazie alla tipologia e all’alta efficienza del processo produttivo, per produrre 1000 kg di Stone Paper sono necessari solo 860 KWh, mentre per la carta tradizionale occorrono ben 5670 KWh.
Ridotta emissione di CO2. La carbon footprint, cioè l’impronta di carbonio della Stone Paper, è inferiore del 67% a quella della carta tradizionale: per una tonnellata di Stone Paper l’emissione di CO2 è di 482 kg, mentre quella della carta tradizionale è di 1431 kg. Utilizzando la Stone Paper la riduzione dell’impronta di carbonio per 1000 kg di carta equivale a 4520 km percorsi in auto: la distanza tra Napoli e Capo Nord.
La carta che salva gli alberi. Per produrre 1000 kg di carta tradizionale servono 18 alberi, mentre per produrre la carta Stone Paper non viene abbattuto alcun albero.
Alla luce di questi dati nel gioco della morra la carta continuerà a battere il sasso, ma nell’industria cartaria e del punto di vista dell’impatto ambientale è la carta di pietra a battere la carta tradizionale.
Non solo Paper stone: ogni giorno vengono create sempre più alternative alla carta di pasta di legno, da un’intera gamma di materiali come vestiti di cotone, frutta, alghe, sterco di erbivori.
Lo approfondiamo nell’articolo Materiali con cui fare la carta (alternativi agli alberi).
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